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Rappresentare un role model per ispirare le giovani ragazze nell’abbracciare un dominio tradizionalmente maschile che richiede professionalità anche diverse dall’astronautica
Nel mondo del lavoro si sente parlare spesso parlare di “skill gap” in relazione alla mancanza di professionalità su specifici ambiti tecnologici e domini di mercato. Altrettanto spesso si discute di “Gender gap” e peggio ancora il “gender pay gap” meglio noti, rispettivamente come differenza di trattamento tra donne e uomini e come divario salariale fra i due sessi pur avendo lo stesso inquadramento e lavoro.
Sebbene diverse iniziative cerchino di creare consapevolezza dello scarso numero di donne nel mondo del lavoro ed in particolare negli ambiti delle STEM, sono nate diverse iniziative e community che aggregano professioniste e imprenditrici per far conoscere la loro attività ed ispirare le nuove generazioni femminili che fin dalle superiori potrebbero scegliere percorsi più scientifici tecnologici ed economici e che invece ancora troppo spesso si orientano verso ambiti considerati più tradizionali per una donna dalle stesse famiglie. È certamente un problema culturale e di conoscenza da colmare sia per i corsi di studio STEM ma soprattutto per i molteplici sbocchi professionali potenziali.
Alcuni percorsi professionali non sono sempre in discesa o facilitati, specialmente nei ruoli e domini innovativi e tecnologicamente avanzati, a volte richiedono molta dedizione in termini di tempo ed un conseguente supporto per l’organizzazione familiare, ma chi lavora in questi ambiti testimonia che ne vale sempre la pena. Che sia per passione personale iniziale, o per curiosità o per la prospettiva professionale e il relativo ROI in termini professionali e di immagine, le donne che hanno abbracciato una sfida, dove prima erano previsti solo uomini, acquisiscono la consapevolezza di poter fare e fare bene. Inoltre, quasi sempre apportano valore aggiunto, skill differenzianti e una vision di ampio spettro.
Nutrire e accrescere questa forza femminile è importante in molti campi e a molti livelli: sul piano nazionale per supportare il PIL, nel mondo del lavoro per arricchirlo di skill e capacità diversificate e di una vision a medio-lungo termine, sul piano sociale e familiare per acquisire una propria autonomia, indipendenza e realizzazione. Naturalmente non si deve dimenticare l’annoso tema del work-life balance ma in un periodo pandemico mondiale in cui il tema dello smartworking ha fatto la reale differenza, forse alcune barriere possono essere finalmente abbattute a vantaggio di tutti.
Per approfondire, capire come procedere ed ispirarsi attraverso donne che possano rappresentare un role model, abbiamo intervistato Chiara Chiesa PR and Space Technology Transfer Commercialization advisor, Lead for Brescia presso NASA International Space Apps Challenge oggi anche inserita nella lista delle 1000 UnstoppableWomen di Startupitalia. Con lei abbiamo approfondito il suo percorso professionale dai primi passi alle molteplici iniziative in cui oggi è impegnata.
Come hai iniziato ad occuparti di tematiche spaziali e che percorso hai seguito?
Inizialmente non avevo una vera e propria passione per lo Spazio. Lo vedevo solo come un ambito per astronauti e in aggiunta lo trovavo ostico a causa della matematica perché pensavo fosse un dominio più confacente a fisici, matematici, astrofisici. Non mi ero resa conto che questo ambito richiede invece molte diverse professionalità. In un momento della mia vita in cui avevo bisogno di nuovi stimoli ho visto un post del consolato americano sul tema della gara “Nasa Space Apps Challenge” (l’iniziativa è anche descritta in un sito apposito). La gara costituiva di per sè una enorme opportunità ma ne comportava di altrettanto importanti per i partecipanti e sebbene non abbia vinto in quella occasione, mi sono resa conto che alcuni dei dati dell’ambito spaziale potevano permettere e abilitare e sviluppare importanti occasioni di business e così ho voluto portare la challenge a Brescia e ad ottobre 2018 si è tenuta la prima Space Apps Brescia di cui si trovano anche molti dettagli nella pagina FB dedicata. In quella occasione ho contattato gli organizzatori della NASA Space Apps Challenge che mi hanno aiutato. Oggi è piu’ semplice perché c’è piu’ informazione sull’ambito Spazio e sono più comprensibili le potenzialità economiche e gli sbocchi per le aziende che vogliano lavorare in questo tipo di mercato, ma due anni fa era complicato. Un importante supporto l’ho avuto proprio dal Comune di Brescia ed in particolare da Laura Castelletti vicesindaco di Brescia e assessore all’innovazione che ha creduto in me. Grazie a questo supporto ho potuto contare su una sede prestigiosa e molto bella, un palazzo storico rinnovato che oggi è la sede e centro per le nuove culture: Palazzo Martinengo. La gara viene ri-organizzata tutti gli anni e ci vuole molta passione, impegno e dedizione, ma ne vale sempre la pena, anche perché sta diventando un appuntamento importante per Brescia e a livello nazionale e internazionale.
Invece come nasce il ruolo di PR dello Spazio?
In tutta onestà ho indicato io questo naming su suggerimento di un amico perché inizialmente ero molto visibile su social ed era l’unico modo per far capire ai professionisti ed alle startup, il ruolo che svolgevo e svolgo tutt’ora. Recentemente però ho dovuto rivederlo per renderlo ancora più attinente al ruolo ed alle attività che effettivamente seguo e perseguo. Le startup mi cercano per avere contatti a scopo di business con le realtà grandi del comparto Spazio, mentre in altri casi chiedono proprio consiglio su come procedere. Ecco dunque che sono diventata un advisor e in effetti opero anche per lo sviluppo business. Sono riuscita ad aiutarle ed anche a far entrare alcune di queste nuove realtà nel mondo dello Spazio sebbene non fossero prettamente orientate ad esso. Quindi oggi oltre a “PR” ho aggiunto “Space Tech Transfer Commercialization Advisor” perché di fatto lavoro per abilitare il business delle realtà che si rivolgono a me. Per Graphene-xt sono Sales Advisor mentre per un’altra start up dedicata ai taxi droni sono propriamente PR e advisor. Proprio in tema di spazio e trasferimento tecnologico sto preparando l’intervento per il TEDx di Brescia 2020 a cui mi hanno invitata. Saremo in contemporanea mondiale con tutti gli altri TEDx speakers. (vedere sito degli speker TEDx Brescia 2020 n.d.r.). Infine, sto portando avanti altri progetti legati all’ambito spazio e alle startup, ma è ancora troppo presto per raccontarli. Insomma, forse il naming si arricchirà ancora….
Sei anche un mentore per l’ambito Spazio. Puoi parlarci di questo ulteriore ruolo?
Il progetto dello “Space for Women” è un programma dell’Ufficio per gli affari dello spazio extra-atmosferico delle Nazioni Unite (UNOOSA) per l’ambito spazio, teso a valorizzare la presenza della donna nel settore. Sono stata scelta come mentore (la pagina dedicata a Chiara Chiesa è sul sito dell’iniziativa n.d.r. ) e siamo solo 35 al mondo, scelte per rappresentare questo programma contribuendo ad esso mediante visibilità come role model e con un progetto pratico. Il mio progetto per il programma è la costituzione di una mappa di tutti i percorsi scolastici possibili e dei corsi che esistono sia in Italia e nel mondo (corsi privati, pubblici, scuole superiori ed università’) per accedere al settore aerospaziale. Al progetto hanno collaborato altri mentori da tutto il mondo e sarà presto a disposizione di tutti (in circa 6 mesi).
Cosa consiglieresti a tutte le donne che volessero ispirarsi a te e seguire le tue orme nell’ambito Spazio?
Sicuramente vorrei dire che non esistono solo astronaute. Nel settore spaziale grazie alla new space economy, tante aziende private stanno aprendo e c’è bisogno di ruoli tradizionali in queste aziende: legale amministrativo, esperti di marketing, HR. Ovvero ai vari ruoli che si possono trovare comunemente nelle aziende è possibile aggiungere “space” al naming per rendersi conto della varietà e del potenziale. Naturalmente esistono anche ruoli molto specifici come lo Space lawyer, lo Space doctor, o gli archeologi spaziali e in questi casi ci sono specifiche normative, certificazioni da conoscere e percorsi di studio molto caratterizzanti. Ad esempio, per diventare Space Lawyer sono presenti corsi specifici a Padova e all’Università “La Sapienza” di Roma. Nelle aziende dello Spazio sicuramente servono molti ingegneri ma anche tantissime professionalità legate alla sicurezza e cybersecurity che oggi si attesta come un fattore abilitante e non più solo delegato al ruolo di protezione delle informazioni digitali. Grazie all’utilizzo dei dati spaziali e satellitari si stanno anche creando nuove professioni e come esempio si possono considerare i risvolti innovativi dell’agricoltura controllata da droni (che usano le mappe satellitari n.d.r.) o tutte le altre professioni legate alle tecnologie di georeferenziazione che usano dati downstream e che a tutti gli effetti sono considerati dati “spaziali”. A tutte le ragazze che vogliono approcciare questo ambito vorrei suggerire di dedicarsi al tema spazio approfondendolo come dominio e senza pregiudizi. Le possibilità sono davvero molteplici. È anche necessario tenersi aggiornate sulle nuove tecnologie e le innovazioni che sebbene non siano direttamente legate allo Spazio potrebbero essere adottabili in questo ambito. Studiare materie STEM è sicuramente un percorso vincente anche in termini di retribuzione economica nel settore spaziale. Dunque, la mentalità aperta e flessibile è altrettanto cruciale.
Hai potuto conciliare tutte queste vulcaniche attività con la vita familiare?
Il tema del work-life balance è critico. Per specializzarmi ci è voluto tempo e dedizione e il tempo non basta per tutto: conferenze, contatti, occasioni di lavoro. Inizialmente la mia vita privata è stata accantonata con una difficoltà soprattutto per i figli. Oggi, cerco di bilanciare meglio tutte le opportunità. Ringraziamo Chiara per la sua testimonianza e chissà che con lo smartworking post COVID non sia davvero possibile arrivare anche a questa nuova conquista de work-life balance per tutte e come per i viaggi della famosa nave spaziale: “arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima”, facendo arrivare per prima, una donna!