C’è una immagine che, più di tante altre, contraddistingue la saga di Super Mario, il popolarissimo videogame nipponico capace di piazzare oltre un centinaio di milioni di copie ai quattro angoli del globo. Risale al primo episodio, Super Mario Bros., dunque al 1985, eppure c’erano già tutti gli elementi che si sarebbero ripetuti costantemente nei titoli venturi: l’idraulico italiota è al centro della scena, ritratto mentre esegue uno dei suoi proverbiali salti. Tutto attorno è circondato da nemici entrati nel mito mentre il solo personaggio femminile presente è la Principessa Peach Toadstol e grida disperata perché è nelle grinfie del perfido Bowser, che l’ha rapita.
È l’8 marzo anche nei videogiochi
Quasi quarant’anni dopo, la Casa di Kyoto sembra essersi decisa a concedere molto più spazio alla principessina del Regno dei Funghi, che già nel film di Super Mario uscito l’anno scorso aveva dismesso i panni reali per calarsi nell’azione fino alla cintola in abiti decisamente più comodi e moderni (un’aderente tuta da motociclista), mentre nell’ultimo episodio della saga, Super Mario Wonder (qui la nostra recensione) uscito lo scorso ottobre era possibile utilizzarla assieme a Daisy al posto dei soliti Mario e Luigi.
Proprio in questo mese, per la precisione il prossimo 22, arriverà su Nintendo Switch Princess Peach: Showtime!, un’avventura interamente dedicata alla monarca del Regno dei Funghi che oramai non ci sta più a comparire solo per farsi rapire, segno che l’8 marzo ormai si festeggia pure nei videogiochi.
Si tratterà di un videogioco dal gameplay inedito che non si limiterà a scimmiottare le meccaniche della serie principale dunque rivolto a una platea differente, nella consapevolezza che maschi e femmine, quando impugnano il pad, talvolta hanno gusti diversi.
Sebbene nella saga gemella di The Legend of Zelda la principessa del Regno di Hyrule continui a essere relegata al ruolo di comprimario, negli ultimi due episodi, gli acclamati Breath of the Wild e Tears of the Kingdom (qui la nostra recensione) alla fanciulla è stato dato sempre più peso all’interno della sinossi tant’è che in entrambi i capitoli il suo sacrificio (ancora più coraggioso ed estremo nel videogioco uscito lo scorso maggio) è complementare rispetto agli sforzi di Link, l’eroe maschile nella lotta contro il male.
Non è così coraggiosa, ma è anzi tormentata da timori e ricordi che affiorano piano piano nella sua mente Ashley, un’altra eroina che è recentemente tornata a calcare la scena videoludica in Another Code Recollection (qui la nostra recensione). La giovane è la dimostrazione lampante che la presenza su schermo di un personaggio femminile riesca a donare alla trama maggior profondità e spessore.
Quando si parla di donne e videogame, però, la mente va subito a Lara Croft. Può sembrare stonato parlare dell’archeologa britannica in questo speciale sull’8 marzo vissuto attraverso lo schermo dei videogiochi e questo in quanto la saga di Tomb Raider è stata spesso accusata di sessismo, dato l’aspetto e i vestiti attillati della sua protagonista. Il recentissimo Tomb Raider I-III Remastered (qui la recensione) ci ha ricordato comunque come, al netto dell’aspetto estremamente sensuale, figlio di una visione della donna maschilista e stereotipata, l’archeologa sia una donna emancipata, di scienza, che non ha alcun bisogno di aiuto e tanto meno di essere salvata.
E come Lara sono davvero tante le ragazze e le donne dei videogiochi che permettono ormai di festeggiare realmente l’8 marzo tutto l’anno anche al di là dello schermo: pensiamo per esempio ad Aloy, la fulva eroina di Guerrilla, recentemente scesa nell’agone in Horizon Forbidden West Burning Shores (qui la nostra recensione) o, restando in casa Sony, a Elly di The Last of Us che nella serie televisiva ha il volto di Bella Ramsey.
E potremmo proseguire citando Samus Aran di Metroid, Tifa Lockhart di Final Fantasy VII, la strega Bayonetta (nel recente Bayonetta Origins Cereza and the Lost Demon recensito qui è possibile saperne di più sulle sue origini) o le innumerevoli protagoniste apparse in Resident Evil. Segno che in questi quarant’anni circa che ci separano da quella immagine, ormai sbiadita, del primo Super Mario Bros. nella quale Peach era la sola ragazza sulla scena e il suo ruolo era quella di farsi rapire dal malefico tartarugone Bowser, la situazione è cambiata enormemente.
In questo modo, al di là e al di là dello schermo, nel mondo dei videogiochi e in quello reale, è ormai possibile festeggiare l’8 marzo tutto l’anno. Lo dicono pure i numeri di IIDEA, l’associazione italiana del videoludo, secondo la quale nel nostro Paese i gamer sono ormai 14,2 milioni con un’età media di 29,8 anni: il 42% è donna.