Se, come noi, anche voi amate il Giappone dovete fare vostro Cat and Ghostly Road. Se, come noi, anche voi amate i gatti… be‘, avete capito dove vogliamo andare a parare. Sviluppato da Bov, una piccolissima startup innovativa – senza nemmeno un sito: ha appena una pagina Facebook – che si compone di due sole figure che vanno matte per i mici (anche gli altri due titoli, ovvero Cat’s Request e Detective From The Crypt hanno per protagonisti questi felini sornioni e sofficioni), Cat and Ghostly Road è un tenerissimo punta e clicca imbevuto di folklore nipponico.
Cat and Ghostly Road, take me home
La storia è semplice ma pure efficace e prende il via quando un artista solitario trova sulla via di casa un gatto che sta per morire assiderato nel mezzo di una tormenta. L’uomo ricovera l’animale nella propria dimora e tra i due si sviluppa un legame profondo.
Leggi anche: Chef’s Tail, lo Stray delle startup?
Senonché il pittore viene colpito da una improvvisa malattia che non ha nulla di naturale: la sua anima finisce preda di un demone e ovviamente starà al felino (che non è proprio un micio comune) ricambiare il favore e salvargli la vita.
Leggi anche: Catlateral Damage: Remeowstered, giochereste a un simulatore di vita da gatto?
Ha così inizio un punta e clicca piuttosto spartano nella realizzazione tecnica (le animazioni, in particolare, sono ridotte ai minimi termini) ma comunque in grado di mettere in scena scenari evocativi e personaggi intriganti, che gli amanti dei miti nipponici non faticheranno a riconoscere e apprezzare.
Leggi anche: Kitaria Fables, quando il gioco si fa duro, i micini fanno le fusa
Cat and Ghostly Road non pone sulla strada del giocatore enigmi particolarmente complessi o sfide intellettuali ardue. Di fatto, in ossequio alle regole più canoniche del genere cui afferisce, si raccolgono oggetti da utilizzare poi nel prosieguo, magari combinati tra loro. Spesso si può procedere anche andando a casaccio. Il titolo prodotto da Sometimes You può infatti essere terminato in appena un paio di ore.
Leggi anche: Mrs.Cat Between Worlds, i gatti hanno sette vite non soltanto sulla Terra
Il più grande limite di questa piccolissima produzione riguarda l’assenza della lingua italiana. Ma, data la brevità dell’avventura e l’esiguità dei dialoghi, l’inglese non costituisce comunque un ostacolo insormontabile. Insomma, abbiamo per le mani un gioco piccolissimo ma delizioso, come un gattino appena nato (in grado di vedere mostri e demoni giapponesi…)