Videogiochi che inducono a riflettere, a fermarsi. Proprio come capita di fare quando si sente il bisogno di fare una camminata all’aria aperta, da soli. I walking simulator appartengono a un genere senz’altro di nicchia, non così diffuso soprattutto perché il gameplay è ridotto all’osso. Si cammina, si interagisce quel minimo con l’ambiente e in una manciata di ore si raggiungono i titoli di coda. Genie Reprise, realizzato dallo sviluppatore indie turco Tonguç Bodur ed edito da Eastasiasoft, va ad aggiungersi al gruppo.
Genie Reprise: la recensione
Disponibile sulla next gen di PlayStation e Xbox, Genie Reprise è un’avventura in prima persona. Siamo Lula e il nostro obiettivo è affrontare scenari fantasy ispirati, con pazienza, per risolvere un mistero. I 15 capitoli complessivi possono suggerire l’idea di un’esperienza corposa, anche se in realtà le parti in cui è suddivisa l’avventura non sono collegate al meglio tra loro e in alcuni casi risultano poco appaganti. Per proseguire bisogna comporre un cristallo, ritrovandone i frammenti sparsi sulla mappa.
Leggi anche: Cions of Vega, un walking simulator alla ricerca di nostra figlia
In Genie Reprise l’aspetto ludico non è a nostro avviso sufficiente e si basa su enigmi ambientali troppo banali. Stiamo comunque parlando di un’esperienza indie disponibile a un costo tutt’altro che esoso. Per gli appassionati degli scenari fantasy gli scorci non sono male e la storia – in inglese – offre momenti interessanti.
Leggi anche: Inner Ashes, un walking simulator che affronta il dramma dell’Alzheimer
Nel complesso tuttavia Genie Reprise non rappresenta a nostro avviso un walking simulator adeguato ai tempi. Troppi i compromessi sulla qualità generale con una trama che non decolla mai.