«Nel 980 eravamo un piccolo regno, in Francia. Poi con alleanze, matrimoni e strategie ci siamo espansi. E siamo diventati quella famiglia che, dopo 800 anni, ha avuto l’idea dell’unificazione d’Italia. Mi sono ispirato alla nostra storia come esempio di gioco: i gamer partiranno da un piccolo territorio per cercare di regnare su The RoyaLand». Emanuele Filiberto di Savoia ha raccontato a StartupItalia il progetto di un videogioco – The RoyaLand – che nel primo semestre 2025 sarà disponibile su PC e per il quale verranno investiti diversi milioni di dollari. In via di sviluppo dalla software house milanese Neosperience, è un’iniziativa per la quale si è speso prestando perfino le proprie sembianze per un avatar realizzato dall’intelligenza artificiale (voce compresa) che dà già il benvenuto ai gamer in un regno futuristico.
Come nasce il progetto RoyaLand?
«Anni fa si parlava molto di metaverso, di NFT. Io però volevo fare qualcosa di più, sviluppare un prodotto che potesse riavvicinare i giovani alla storia e, in particolare, alle vicende delle casate reali. Si guardi al successo di serie tv come The Crown e Downton Abbey». Ad aiutare Emanuele Filiberto di Savoia in questo progetto c’è la software house Neosperience, quotata all’EURONEXT GROWTH MILAN. «Ci siamo confrontati con società americane e asiatiche, ma mi piaceva l’idea di un progetto italiano. In più, il team ha grande esperienza sull’intelligenza artificiale».
The RoyaLand fa parte di una società con sede alla Bermuda e nel progetto Emanuele Filiberto di Savoia ha coinvolto altre casate reali in giro per il mondo, con lo stesso obiettivo: offrire un’occasione ai gamer per conoscere parte della propria storia. «Mi sono rivolto alle famiglie reali in Francia, Bulgaria, Albania, Lesotho e altre nazioni europee». Nel caso in cui vi stiate chiedendo se il progetto abbia velleità di restaurazione monarchica è lui stesso a precisare. «È lontana da me l’idea di riportare in auge la monarchia. Parlo di quel che conosco. Oggi siamo in un momento a nostro avviso dove ci sono molti giovani in cerca delle proprie radici».
Prima di ritornare sul gioco, Emanuele Filiberto ha fatto un’altra considerazione. Mentre si ragiona di un suo progetto videoludico in cui i gamer devono conquistare il trono di The RoyaLand, in un mondo verde e tecnologico, si è soffermato sulla forma di governo che rappresenta la sua famiglia. «Col tempo, forse, si capirà che la monarchia non è ciò di cui il futuro ha bisogno».
Che gioco sarà The RoyaLand
In RoyaLand il mondo di gioco è gestito dalle stesse famiglie reali che hanno aderito al progetto. «Ci saranno vari territori, gestiti dai gamer – ha commentato Emanuele Filiberto -. E ciascuno dovrà adottare le proprie strategie. Potranno acquisire titoli nobiliari concessi dalle casate, espandersi e fare alleanze. Ma dovranno anche fare attenzione ai rivoluzionari, che puntano a conquistare The RoyaLand».
Entro la fine del 2024 verranno rilasciate le prime cinque missioni in single player di The RoyaLand. Il lavoro in corso in Neosperience mira a curare molto l’aspetto narrativo, per ramificare la lore del titolo e dare l’idea di un contesto ampio e ricco di dettagli. «Sarà bello esplorare questo ambiente futuristico in cui i gamer incontreranno famiglie reali con mille anni di storia alle spalle».
La software house sta lavorando in Unreal Engine 5, ha scelto la terza persona per governare il proprio avatar, con l’AI che giocherà un ruolo centrale. «Non sarà un mondo buio, con sangue ovunque. Ci si confronterà con un ambiente solare, dove la natura si amalgama con l’aspetto tecnologico e l’intelligenza artificiale ha fatto ulteriori balzi in avanti».
Al momento non sono disponibili video di gameplay di RoyaLand, ma artwork e suggestioni grafiche che possono senz’altro incuriosire gli appassionati di RPG a sfondo fantasy. Personaggio lontano finora all’ecosistema gaming, Emanuele Filiberto ha i suoi videogiochi preferiti. «Mi è piaciuto tanto The Witcher 3, ma anche Among Us. E trovo molto interessante Helldivers 2, soprattutto per la tematica di fondo».
Dopo una prima fase demo in single player The RoyaLand si allargherà al multiplayer, con tante sfide battle royale e fasi cooperative. «Per il momento non pensiamo di andare verso la strada del metaverso o degli NFT. Dopo il lancio su PC mireremo ovviamente alle console». Al momento è impossibile giudicare il progetto e la stampa di settore è rimasta cauta. La scelta del mezzo videoludico per veicolare anche un contenuto storico si basa sul successo di moltissimi titoli che hanno fatto innamorare milioni di gamer di pagine del passato comune. Se siete curiosi di scoprire come sarà il primo videogioco di Casa Savoia non dovrete attendere a lungo. Il 2025 è dietro l’angolo.