La recensione del titolo indie per Nintendo Switch. Musiche originali e disegni fatti a mano
Il viaggio di un piccolo spirito – si chiama Ki – in un mondo bidimensionale ricco di emozioni e colori. Le ambientazioni di Evergate sono disegnate a mano e questa è soltanto una delle preziose caratteristiche del titolo indie, tra i più interessanti di questa coda di estate. Dopo videogiochi indipendenti come The Eternal Castle e Helheim Hassle, questa novità sviluppata dalla software house Stone Lantern Games ci regala momenti di riflessivo gameplay, dove muovere questo simpatico protagonista ingaggia il giocatore in un lungo viaggio che schiude i ricordi. Questa è la recensione di StartupItalia per Nintendo Switch.
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Evergate: il gameplay
Ki si muove in un ambiente dai tratti onirici, tra piattaforme, cristalli e alberi. Per passare da un livello a quello successivo occorre raggiungere e aprire il portale: la Fiamma dell’Anima è l’arma imprescindibile per attivare trampolini magici che permettono di slanciarsi verso l’alto o formare una pavimentazione necessaria a superare un burrone. Basterà colpire le gemme presenti lungo il percorso per attivare questa magia.
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Evergate non è un videogioco semplice e spesso capita di ripetere un livello perché non si riesce ad attivare la Fiamma dell’Anima nel momento giusto. Sulla ibrida di Nintendo non risulterà comodissimo manovrare i movimenti di Ki usando la console portatile: il piccolo spirito è davvero troppo piccolo sullo schermo, con un impatto visivo che in parte rovina l’esperienza sbilanciando la vista a tutto vantaggio dell’ambientazione. Quasi facendoci perdere di vista Ki.
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L’audiovisivo
Nonostante l’origine indie, Evergate nasce come progetto davvero ambizioso per quanto riguarda il comparto audiovisivo. La colonna sonora è stata realizzata su misura di ciascuna ambientazione: non parliamo di semplice musichette, ma di una vera melodia d’atmosfera che rilassa e incanta il gameplay, esaltando i momenti cruciali della storia.
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