Dopo il caffè e i prodotti per l’infanzia il colosso di Seattle lancia un nuovo brand commerciale proprietario per snack e bevande. E coltiva un nuovo modello di supermercato multipiattaforma pronto a lanciare ovunque
Piano piano, negli Stati Uniti e dunque in modo meno visibile ai mercati europei, Amazon sta diventando una specie di Coop o Conad. Anzi, di Walmart. Nel senso che dispone anche di una buona quantità di prodotti a marchio commerciale, come diremmo in Italia. Insomma, realizzati da partner ma brandizzati con il proprio logo o con un nome comunque scelto internamente e nuovo di zecca.
Dopo aver lanciato nel corso del 2016 Happy Belly, brand per il caffè, e Mama Bear per i prodotti alimentari della prima infanzia, nei giorni scorsi è stato lanciato Wickedly Prime. Un nuovo brand che stavolta non cerca di nascondere le intenzioni ma – con la dicitura Prime e il sorriso a freccia tipico del colosso di Seattle arricchita di una linguetta ingolosita – si svela in tutta la sua novità.
Di cosa si tratta? Di una linea di prodotti disponibili solo per gli abbonati Prime, che in questo senso potranno fare così una spesa premium. L’assortimento parte con una serie di snack, dalle mandorle alle tortilla di patate o di farina di mais blu fino ai popcorn. Ma promette di allargarsi.
“La nostra passione è quella di provare e condividere i migliori sapori della terra: così abbiamo voluto creare una nuova linea di cibi e bevande singolari, disponibili solo per i membri di Amazon Prime” si legge sulla pagina. Quando saranno disponibili in altri mercati è una domanda relativa: come sempre, infatti, Amazon è impegnata a preparare un nuovo modello. Quando sarà pronta – come accaduto con Fresh o con Pantry – lo distribuirà ovunque la propria, pachidermica catena logistica possa supportarlo.
Si va dunque molto oltre i vecchi brand – quelli sì disponibili anche in Italia – Amazon Basics ed Amazon Elements, legati a prodotti non alimentari. Il quadro, per molti osservatori, lascia diverse strade aperte alla creatura di Jeff Bezos: oltre al classico e-commerce, anche la possibilità di sondare il terreno dei negozi fisici.